Saturday, January 21, 2006

Lynch-Pilson - Wicked Underground



Lynch-Pilson, Wicked Underground (Spitfire 2003)

Ormai lontani i fasti ottantiani della band madre Dokken e messe da parte altalenanti carriere soliste, i due vecchi vecchi leoni dell’hard rock statunitense tornano a ruggire; Wicked Underground è un bell’esempio di come si possa invecchiare con dignità in quanto il classico “Dokken sound” viene rivisto e corretto in un’ottica più moderna e decisamente al passo con i tempi.
Il chitarrismo di Gorge Lynch resta esuberante in fase solista, ma sperimenta novità ritmiche che lasciano maggior respiro a composizioni dove è la bella voce di Jeff Pilson il vero focus; rispetto al passato gli arrangiamenti appaiono più stringati, privi di certe pomposità prevedibili, merito di una produzione granitica curata dallo stesso duo.
Stilisticamente si nota una certa varietà; brani più diretti - l’iniziale Breathe & A Scream - od il magnifico anthem sincopato di When You Bleed si alternano ad altri maggiormente curati - la conclusiva Closer to none, sorta di Beatles al testosterone. Anche dal punto di vista lirico si nota la volontà di allontanarsi da tematiche easy in favore di un approccio maggiormente sofferto e realista; il top dell’album è rappresentato da Ever Higher, momento acustico con armonie di largo respiro spezzate da notevoli esplosioni elettriche. Di rilievo anche la feroce strumentale Cromanic, che segue il solco della storica Mr. Scary. E’ tra questi solchi che comincia il nuovo capitolo dei Nostri, sospeso tra tradizione ed attualità: nessun revivalismo forzato (così presente nelle recenti uscite dei nuovi Dokken), tanto meno rischiosi sconfinamenti in sonorità eccessivamente borderline (come nell’ultimo lavoro dei Lynch Mob).
George Lynch e Jeff Pilson si limitano ad offrire una manciata di ottimi brani che, seppur frutto di una scrittura particolarmente scintillante, si fanno sicuramente apprezzare. Wicked Underground è un disco che non pretende molto, non presenta clamorosi cali ed è suonato con l’usuale classe.
Onesto. Questo è l’aggettivo che basterebbe a definirlo propriamente.

© CM 2004

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